Regolazione delle Vele - CVP

Federvela
Circolo Della Vela Pescallo
"Associazione Sportiva Dilettantistica" Affiliato Federazione Italiana Vela - Pescallo di Bellagio ( Como )
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Regolazione delle vele

REGOLAZIONE DELLA RANDA

La randa deve poter lavorare correttamente sotto diverse e varie condizioni di navigazione. La sua versatilità dipende da una serie di corrette regolazioni.
La randa può essere regolata in modo da variare quantità e posizione di spinta, e assettata per controllare la forma della balumina e il suo angolo rispetto alla direzione del vento. E ciò, malgrado tutte le pagine scritte sull'argomento, lo faremo con tre semplici manovre:
* Regolazione della tensione dei tre angoli.
* Regolazione dell'inferitura se è possibile far flettere l'albero.
* Posizione più aperta o chiusa del boma.
Ed ecco una breve spiegazione dei termini relativi alla randa:
* Grasso: la "pancia" della vela. A volte chiamata curvatura, o freccia, questa va misurata mediante una linea retta corrente dal Iato di inferitura alla balumina.
* Posizione del grasso: il punto di massima freccia o profondità misurato lungo la linea corrente dall'inferitura alla balumina.
* Forma della balumina: la maggior o minore tensione della balumina.
I sistemi per una corretta regolazione della randa variano a seconda delle regole di classe, norme del rating e preferenze personali. I fatti basilari di controllo sono:



* Tensione del lato di inferitura: regolata dalla drizza, dal Cunningham e dal vang.
* Tensione della base: controllata dal tesabase e/o "flattening reef". (v. nota in seguito)
* Tensione della balumina: controllata dal meolo e da! carrello di scotta nelle andature ai vento e dai vang in andature portanti. Il meolo viene utilizzato soprattutto per eliminare il fileggiamento all'estremo bordo della balumina.
* Flessione dell'albero: viene controllata da varie combinazioni del paterazzo,stralletto e sartie volanti. Possono inoltre venire impiegati cunei di legno o di gomma dura da inserire nella mastra dell'albero per ottenere la flessione desiderata.
* Assetto:
viene controllato dalla scotta di randa e dal carrello. Per quanto tutti interdipendenti, ognuno dei controlli indicati ha un proprio effetto sulle caratteristiche della randa. E' istruttivo e anche divertente operare su questi controlli e osservarne gli effetti sulla vela.
Tensione dell'inferitura
l'aumento della tensione sposta il grasso in avanti. Diminuendo la tensione il grasso si sposta verso poppa.
Per aumentare la tensione dell'inferitura
*1. aumentare la tensione della drizza fino ad allineare la penna al segnale nero di stazza posto sull'albero.
*2. tirare il boma verso il basso mediante il caricabasso fino ad allinearlo al segno nero di stazza.
*3. mettere in tensione il Cunningham.
Tensione della base
il grasso della vela si riduce aumentando la tensione della base mediante il tesabase. Diminuendo la tensione, il grasso aumenta.
Per aumentare la tensione della base
* 1. tesare il tesabase. L'effetto di questa manovra è più pronunciato nel terzo inferiore della vela.
Tensione della balumina
l'aumento della tensione tende a raddrizzare la balumina e ad aumentare la curvatura della vela.
Diminuendo la tensione, si aumenta la curvatura della balumina svergolando così la randa.

 


Per tesare la balumina
*1. Bordare a ferro la randa in bolina stretta.
*2. Tesare il vang nelle andatura portanti.
*3. Tesare il meolo per ridurre il fileggiamento.
Per lascare la balumina
*1. Lascare la scotta e il vang. In bolina con venti leggeri, portare il carrello di scotta oltre la mezzeria della barca, al fine di tenere la randa abbastanza bordata, ma mantenendo aperta la parte atta della balumina.
*2. Lascare il meolo.
*3. Con aria molto leggera, diminuire il peso del boma tesando opportunamente l'amantiglio.
Flessione dell'albero
Flettendo l'albero si riduce il grasso della vela, e questa si appiattisce; raddrizzando l'albero, il grasso aumenta e la vela riprende concavità.



Per flettere l'albero
1. Tesare il paterazzo
2. Tesare lo stralletto o avanzare le sartie basse
Per raddrizzare l'albero
1. Lascare il paterazzo e/o tesare lo strallo in testa d'albero.
2. Allentare lo stralletto e/o arretrare le sartie basse.
3. Tesare le volanti e/o le sartie basse.
Prima di agire sulla forma della randa e le sue regolazioni, controllare questi punti:
* 1. Le stecche devono essere dritte, con la zona più flessibile verso l'albero e la parte posteriore ben inserita nell'apposita tasca. Le stecche più flessibili devono essere inserite nelle tasche più alte.
Variazioni nella forza, e direzione del vento, e stato del mare richiedono che la randa debba essere costantemente regolata. Prove e esperimenti aiuteranno a raggiungere i migliori risultati sulla propria barca. Ma devono sempre essere tenuti presenti questi principi generali.
* 1. Navigare al vento esige una vela più piatta che con andature portanti.
* 2. In presenza di mare mosso è bene navigare con vele più piene di quanto non si faccia in acque calme.
* 3. Un vento leggero richiede vele più piene che un vento forte

REGOLAZIONE DEL GENOA

Importanti fattori nell'uso del genoa o del fiocco sono la quantità e posizione del grasso e l'angolo d'entrata del vento. La forma del fiocco è data dalla posizione anteriore o posteriore del rinvio di scotta e dalle tensioni dell'inferitura, delle scotte e dello strallo.
Tensione dell'inferitura dei fiocco
E' controllata dalla drizza e dal Cunningham del fiocco. L'effetto principale di questa tesatura consiste nella corretta posizione del grasso. Aumentando la tensione, il grasso si sposta in avanti, mentre diminuendola il grasso si sposta verso la balumina.

Effetto della drizza sulla posizione del grasso



Effetto della tensione della drizza sull'angolo d'entrata



Posizione dei rinvii di scotta:
la maggior parte delle barche è dotata di un sistema per spostare verso prua o poppa i passascotte. La posizione del rinvio controlla la tensione dell'inferitura e della base della vela, come pure fa posizione del grasso nelle zone superiore e inferiore del fiocco.
Passascotte verso poppa:
sposta in avanti il grasso in testa alla vela e all'indietro quello della base. Con il passascotte in avanti, la balumina si apre e la base si chiuda
Passascotte verso prua:
il grasso si sposta all'indietro nella parte alta del fiocco e in avanti nella base. La balumina si tende e la base si allenta.
La corretta posizione del passascotta distribuisce uniformemente il grasso su tutta la vela, e le tensioni su inferitura e base sono uguali.
Questa posizione può essere individuata osservando la zona della vela che comincia a fileggiare.
* Se fileggia la zona superiore della balumina, si deve spostare il passascotta verso prua.
* Se fileggia la zona inferiore, si deve spostare il passascotte verso poppa.
TENSIONE DELLA SCOTTA:
oltre a controllare l'angolo di entrata del vento, la scotta del fiocco controlla il grasso e lo svergolamento della vela. Un fiocco teso riduce il grasso. Lascando la scotta il grasso aumenta.
TENSIONE DELLO STRALLO:
se in testa d'albero, lo strallo ben teso si ottiene con la tensione del paterazzo. Con armamento frazionato si deve agire sulle volanti. Uno strallo poco teso tende a fare "pancia" lateralmente e verso poppa. Aumentando la tensione, si riduce il grasso del genoa e si appiattisce l'angolo d'entrata al vento. Diminuendola, aumenta il grasso e l'entrata al ventosi arrotonda.
FORMA DEL FIOCCO:
le variazioni della forza del vento, dell'angolo di entrata e delle condizioni di mare, comportano costanti regolazioni del fiocco. Quanto segue suggerisce cosa è bene fare per adattare la vela a condizioni diverse.
FORZA DEL VENTO:
minore forza richiede più grasso nelle vele. Una vela più piena dà maggior potenza. Aumentando la forze del vento si deve ridurre il grasso. Per capire meglio ciò, si consideri l'effetto di portanza in un aereoplano: A bassa velocità di decollo il pilota abbassa gli ipersostentatori (flaps) per aumentare la curvatura dell'ala. A velocità di volo raggiunta, i flaps tornano a zero e l'ala diventa più piatta. Ne consegue che l'aumento di forza e velocità del vento richiede una vela meno grassa.
Quando il vento aumenta un'altra regolazione da ricordare è una maggior tensione della drizza.. Con l'aumentare del vento il grasso tende a spostarsi verso poppa. Tesando la drizza si ottiene lo spostamento del grasso verso il centro vela o verso il primo terzo della stessa, dove è bene si posizioni. Alcune barche ottengono ciò mediante un Cunningham di fiocco.
IL VENTO CAMBIA DIREZIONE:
se tende a scarseggiare (si sposta verso prua) costringendo ad un'andatura di bolina più stretta, va diminuito il grasso sul fiocco e appiattito il suo bordo d'entrata per guadagnare al vento. Se il vento ridonda (si sposta verso poppa) si aumenta la potenza dando maggior grasso e un angolo d'entrata più arrotondato.
CAMBIO DELLE CONDIZIONI DEL MARE:
il mare mosso richiede una vela leggermente più grassa e un più tondo angolo d'entrata. Con acqua piatta, in bolina, si ottiene maggior spinta con l'appiattimento dell'angolo di entrata al vento.
Le barche moderne, facili da condurre, guadagnano bene al vento specialmente se danno maggior potenza con vento forte. E ciò si ottiene riducendo grasso e angolo d'entrata. Un angolo d'entrata al vento piatto consente di stringere meglio, ma comporta un maggior rischio di stallo, Per ottenere più potenza con venti leggeri o con maretta viva occorre dare maggior tensione alla drizza per spostare in avanti il grasso della vela, cosa che migliora anche l'angolo di entrata. Un angolo d'entrata più arrotondato consente a un timoniere meno attento di mantenere velocità senza rischio di stanare.
Anche su barche veloci da regata l'eventuale timoniere nuovo chiederà maggior tensione alla drizza, cosa che adatta meglio il bordo d'entrata e permette alla barca di mantenere velocità. Quando poi il timoniere entra in sintonia con la barca nelle condizioni in cui naviga, si potrà ridurre tale tensione per stringere meglio il vento.
REGOLARE LE SCOTTE DEL FIOCCO
Una volta sistemata la forma del fiocco, questo va adattato all'angolo d'entrata desiderato. Ciò si fa con due sistemi: posizione del passascotta e tensione della scotta. La corretta tensione della scotta viene descritta come segue, con l'ausilio dei mostravento.
Su molte barche più datate l'unico passascotte disponibile è un bozzello sistemato sulla falchetta. Con l'aumento del vento, navigando di bolina con eccessivo aumento dello sbandamento, questo si può ridurre spostando progressivamente il passascotte verso la zona più arretrata della rotaia, cosa che, tesando maggiormente la base, consentirà lo svergolamento con conseguente fileggiamento della parte alta della balumina. Ciò avviene perché la scotta dà maggior tensione alla vela verso poppa di quanto la tiri verso il basso (vedi le figure successive). Spostando il passascotte verso poppa, si appiattisce la sezione inferiore della vela, cosa che comporta un minor sbandamento.
Quando il vento diminuisce, si aumenta il grasso spostando nuovamente il passascotte verso prua: in tal modo si ottiene maggior potenza.
Con mare formato, bordeggiando, spostare il passascotte verso l'esterno della falchetta per ottenere maggior velocità anche se a scapito di rotta al vento, poiché la barca ha bisogno di potenza per affrontare le onde.
L'esperienza darà indicazioni sul punto medio del passascotte lungo la rotaia per ogni dimensione di genoa. Segnare le varie posizioni, in modo da individuarle rapidamente ad ogni cambio di fiocco. Si potranno quindi variare queste posizioni medie con la regolazione fine. Il sistema di contrassegni più semplice sono i numeri adesivi o un pennarello indelebile. Numerate con 1 la posizione del passascotte per il genoa 1, e con 2 e 3 le posizioni per i genoa corrispondenti.
Le barche da crociera dotate di avvolgifiocco richiedono due soli contrassegni sulla rotaia di scotta: uno verso poppa per quando il genoa è tutto esteso e uno più a prua dove va posizionato il passascotte, in allineamento - quando il fiocco viene ridotto - con il contrassegno posto sulla vela (contrassegno che portano tutti i genoa di produzione inglese).



Quando l'angolo del vento cambia dalla bolina a un'andatura portante, si avanza il passascotte portandolo possibilmente all'esterno verso la falchetta – se questo è fattibile. Ciò provoca l'allargamento del canale d'aria fra randa e fiocco e il passascottte portato verso prua contrasta fa tendenza della vela a svergolarsi. Quando il fiocco è regolato con Ila sua giusta curvatura, e il passascotte posto nella posizione più adatta, la scotta viene tesata per ottenere l'angolo ottimale della vela rispetto al vento. Navigando al vento, le crocette danno un utile punto di riferimento. Provando con un indicatore di velocità sensibile alle variazioni o con un'altra barca, si potrà osservare quanto la vela può essere bordata nelle varie andature al vento.
Navigando con vento portante, si mantenga una rotta costante, e si laschi il fiocco fino al punto di fileggiamento, o quando i mostravento smettono di puntare verso poppa. A questo punto si bordi leggermente il fiocco. Se i passascotte sono stati sistemati per l'andatura di bolina, essi dovranno essere spostati in avanti per non far svergolare la vela.
I mostravento
Non è stato inventato finora nessun indicatore in grado anche solo di avvicinarsi alla sensibilità e all'efficienza dei mostravento applicati all'inferitura del fiocco. Questi fili di lana o nastrini danno una precisa indicazione del flusso del vento sulla vela.
I mostravento di questo tipo danno precise indicazioni per la regolazione fine della scotta di fiocco e del corretto mantenimento di rotta. in particolare sono di grande aiuto nelle andature dalla bolina al traverso, ossia quando il flusso d'aria investe la vela su entrambi i lati della stessa. Infatti, nelle andature sottovento, la vela tende a fermare il vento piuttosto che lavorare come una superficie portante.
I mostravento vanno applicati a coppie, uno per Iato della vela. L'ideale è di avere tre coppie di mostravento spaziati uniformemente lungo I'inferitura che permettano di controllare come l'aria scorre alle diverse altezze della vela. La loro posizione sulla vela può variare dai 15 ai 45 cm a poppavia dell'inferitura, secondo la dimensione della barca - più grande è la vela, più arretrati sono i mostravento, Tuttavia essi sono più sensibili se posizionati più verso prua.
Tutti i velai inglesi vendono confezioni economiche di nastri verdi e rossi, predisposti con adesivo per la loro applicazione sulle vele: Nel posizionarli, quelli sulle mure a dritta vanno messi un po' più in alto di quelli sulle mure a sinistra: ciò aiuta l'osservatore nel pozzetto a capire meglio quale dei due sta guardando. Il miglior risultato sì ottiene quando i mostravento su entrambi i lati della vela sventolano direttamente verso poppa. Se quello sottovento smette di fileggiare, si deve correggere la rotta portandola più al vento, Se a smettere è quello sopravvento, allora si vada un po' alla puggia. Il mostravento che fileggia deciso verso poppa indica che in quel momento esiste un corretto flusso d'aria lungo la vela. Se esso si affloscia e pende inerte significa che non c'è flusso lungo quel lato della vela, ed essa è andata in stallo. Se invece il mostravento fileggia verso poppa ma tende a ballare su e giù, esso indica che vi è turbolenza. L'osservazione accurata dei mostravento fornisce anche altre informazioni.
Fig. 1 — inclinato a poppa verso l'alto: acquisizione di velocità. Il mostravento sottovento fileggia e quello sopravvento sventola correttamente verso poppa. Questo indica che la vela fornisce maggior spinta quando si esce da un bordo o quando si affronta la scia ondosa di un motoscafo.
Fig. 2 - massima spinta: entrambi i mostravento fileggiano tesi verso poppa
Fig. 3 — in rotta. Il mostravento sottovento fileggia correttamente. Quello sopravvento balla, da teso verso poppa, fino a 45° rispetto all'orizzontale. Questo avviene navigando di bolina con vento oltre 10 nodi e acqua calma.
Fig. 4 — pungente: ll mostravento sottovento è teso verso poppa. Quello sopravvento punta verso l'alto Succede quando si supera un'altra barca o si esegue un'accostata attorno a una boa



ANGOLI DEI MOSTRAVENTO
Navigando al vento, la rotta seguita dovrebbe trovarsi da 5 a 7° fra le posizioni delle figure 1 e 4 indicate dai mostravento. Se i mostravento saltano da uno all'altro di questi due estremi con un cambio di rotta di 2°, occorre dare più tensione alla drizza del fiocco. Un angolo di entrata al vento più arrotondato aumenta il momento fra lo stallo della vela con rotta troppo al vento o troppo alla poggia.
Ricordare che con aria leggera o con onda formata non si deve mai navigare con i mostravento nelle posizioni delle figure 1 e 4, poiché la barca tenderà a perdere velocità. Con vento forte, e con troppo potenza nelle vele, si può ridurre lo sbandamento riportando i mostravento nella posizione della figura 3.
I mostravento consentono anche di determinare la corretta posizione dei passascotte. Tenendod'occhio le tre serie di mostravento lungo I'inferitura si ottiene una forma ottimale del fiocco (come untrimmer di un concorrente di Coppa America). In generale, navigando sui bordi, il passascotteè nella condizione migliore quando i due mostravento inferiori sono ben tesi verso poppa, e quello più in alto oscilla di circa 45° sopra l'orizzontale.
Nota
"Flattening reef è la cosiddetta 'mano di grasso', da alcuni chiamata anche 'manina', che è un po' passata di moda da una decina d'anni, in quanto si è visto che basta cazzare bene il tesabase della randa e il cunnigham per ottenere lo stesso risultato del 'fiattening reef', senza altre complicazioni. In pratica consisteva in una borosa che impegnava una brancarella dislocata sulla balumina della randa a breve distanza dalla bugna di scotta, una quindicina di centimetri per una randa di 20-25 metri quadri. Sulla relinga di inferitura si usava anche allora cazzare bene il cunnigham, posto anch'esso all'incirca alla stessa altezza sul boma, prima di cazzare la borosa. Non erano previsti matafioni. Si otteneva così una piccola riduzione di superficie velica, poco o pochissimo significativa, ma un ottimo appiattimento della vela che, dalla parte più bassa dove aveva luogo, influiva sulla sua concavità anche in alto. Ciò facendo si posticipava la presa della prima mano di terzaruoli a quando l'intensità del vento fosse aumentato di circa cinque nodi. Chiaramente nel prendere la prima mano occorreva utilizzare l'altra borosa (in genere sono due), per cui dovendo prendere la seconda mano era necessario sfilare quella della "mano di grasso", cosa disagevole col vento a 30 e più nodi. Fu questo il motivo che la fece andare in pensione."

Per cortese intervento di Giancarlo Basile.
- Per la legge - Questa homepage non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornata senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001
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